La preghiera e il cantico di un anziano, benedetti quelli che mi guardano con simpatia. Un testo che ci invita alla riflessione. Quante volte abbiamo lasciato da soli gli anziani, dimenticandoci della loro solitudine? I nonni che non andiamo mai a trovare, i padri e le madri che ignoriamo al telefono e non solo.
Eppure, è qualcosa che dovrebbe farci riflettere. Il testo è una benedizione verso coloro che, invece, si ricordano dei propri nonni, che non li lasciano da soli. La depressione negli anziani è un tratto molto comune.
Infatti, è una delle malattie di cui più si ammalano. Ed è proprio questo che li porta alla fine alla solitudine e al desiderio di andarsene da questo mondo. Come possiamo dimenticarci di loro?
Leggiamo insieme il cantico di un anziano, e recitiamo anche una preghiera per loro. Riflettiamo sulle parole, su ciò che c’è scritto e su ciò che ci trasmette. Non abbandoniamoli, mai. Rendiamoli felici e ringraziamoli della loro presenza.
Cantico di un anziano: non dimentichiamoci di loro
Benedetti quelli che mi guardano con simpatia. Benedetti quelli che comprendono il mio camminare stanco. Benedetti quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sordità.
Benedetti quelli che stringono con calore le mie mani tremanti. Benedetti quelli che si interessano della mia giovinezza. Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi tante volte ripetuti.
Benedetti quelli che comprendono il mio bisogno di affetto. Benedetti quelli che mi regalano frammenti del loro tempo. Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine. Benedetti quelli che mi sono vicini nella sofferenza.
Beati quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia vita. Beati quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio. Quando entrerò nella vita senza fine mi ricorderò di loro presso il Signore Gesù.
Non dimentichiamoci mai di stare vicino agli anziani. I nostri nonni, i padri, i mariti: sono stati anche loro bambini. E anche loro hanno diritto di essere felici negli ultimi giorni della loro vita.
La preghiera di un anziano
O Dio, nostro Padre, che ti definisci amante della vita, donami la grazia di una perenne giovinezza dello Spirito, per restare sempre sereno anche nei momenti più difficili. Ti chiedo il dono dell’amicizia: le persone care che mi hai donato e mi hai fatto incontrare, sappiano rimanermi vicine.
Ti chiedo che il cammino della mia anima verso l’immortalità non sia barcollante come quello del mio corpo. Aiutami a saper comprendere, più che giudicare a saper apprezzare, più che condannare, ad essere per gli altri un modello, più che un consigliere.
Aiutami a non prendermi troppo sul serio: a sorridere dei miei successi come dei miei sbagli. Ti prego di conservarmi il gusto delle cose: di farmi sopportare il chiasso naturale dei bambini, l’evolversi di un mondo che gradualmente non sarà più mio.
Ti prego di farmi capire che, anche per me, la vita ricomincia sempre nuova e diversa ogni giorno. Tu che hai allietato la mia giovinezza, rendi forte e dignitosa questa mia età, perché anch’io possa lasciare ai miei figli e ai figli dei miei figli, un messaggio di fiducia e di pace.
Ti chiedo infine, con umiltà e speranza, di conservarmi quel posto, che il Tuo Figlio Gesù è venuto a preparare per me nella tua casa, in modo che possa godere la giovinezza eterna.
Amen.