È ancora Natale? Una lettera di Gesù Bambino, tratta dal web, a tutti noi, per il Santo Natale. Ogni anno ci prepariamo al Natale, viviamo le festività, ma qual è il vero significato della festa? Prepararci al Natale non significa solo spendere soldi e imbastire la tavola. In questa lettera è Gesù Bambino che ci parla.
No, Natale significa gioia, pace, significa ricordare la nascita di Gesù. Perché, alla fine, sembra quasi che sia solo una scusa per scambiarsi i regali e per mangiare tutti insieme. Invece, il Natale è festeggiare la nascita di Gesù Cristo.
Dobbiamo ricordarci le tradizioni, la nascita di Gesù, che avviene a Mezzanotte, come il momento in cui mettevamo il piccolo Gesù Bambino nella capanna. Abbiamo dimenticato con il tempo del vero significato del Natale e dell’arrivo di Gesù.
Mio caro figlio, anche quest’anno si avvicina il Santo Natale. Tutti gli anni si fa una grande festa e anche quest’anno sarà lo stesso. In questi giorni la gente ha fatto molte compere, ci sono stati anche innumerevoli annunci pubblicitari fatti per radio e per televisione.
In realtà, già da molti anni fa (quasi 2000) cominciarono a festeggiare il mio compleanno. I primi anni sembrava che avessero capito quanto io ho fatto per loro, però oggi, molti ignorano il motivo che è causa della festa. La gente si raduna e si diverte, senza sapere di cosa si tratti.
Ti racconto dell’anno passato, quando è arrivato il Natale: fecero una grande festa in mio onore e si scordarono di invitarmi. La festa era per me ma quando arrivò il grande giorno mi lasciarono fuori e mi chiusero la porta. Io avrei voluto dividere la loro mensa!
Lettera di Gesù Bambino a tutti noi
In verità non rimasi sorpreso più di tanto, perché in questi ultimi anni molti mi hanno chiuso la loro porta del cuore in faccia. Siccome non mi invitarono, decisi di entrare lo stesso, senza far rumore. Entrai e mi misi in un angolo. Vidi che il mio presepio non c’era, e che era stato sostituito da un albero artificiale pieno di luci e ghirlande.
Tutti stavano bevendo. Alcuni, già ubriachi, raccontavano barzellette, anche poco consone alla festa, e ridevano.
Al colmo della festa arrivò un anziano signore, robusto, vestito di rosso e con la barba bianca.
Sembrava che avesse bevuto di troppo perché si lasciò cadere pesantemente su una poltrona. Tutti i bambini corsero da lui: “Babbo Natale, Babbo Natale” come se la festa fosse in suo onore. Arrivò la mezzanotte e tutti si abbracciarono.
Io stesi le mie braccia sperando che qualcuno mi abbracciasse, ma nessuno mi abbracciò. Ho sperimentato una triste realtà: che io, in quella festa, ero di troppo, e che non ero accetto. Uscii senza far rumore, chiusi la porta e me ne andai. Chi crede che io non ho mai pianto sbaglia.
Quella notte io piansi. Un’altra cosa che mi dispiacque è che nel giorno del mio compleanno, invece di far regali a me se li sono fatti tra di loro. Una volta uno mi disse: “Come faccio a farti regali se nemmeno ti vedo?”
Sii giusto
Ti immaginerai già la mia risposta: “Lasciami nascere nella tua anima, non mi mandare via con il peccato. Se desideri vedermi guardami nell’Ostia Santa. Sono venuto per salvarti. A Betlemme mia madre mi teneva fra le sue mani, il Sacerdote sull’Altare mi tiene tra le sue.
Aiuta i poveri, visita gli ammalati e quelli che sono soli, pensa ai tuoi fratelli vedendo in loro il mio Volto, e mi vedrai con gli occhi dell’anima, in ognuno di loro e lo avrai fatto a Me come dissi nel Vangelo. Questi sono i regali che mi piacerebbe ricevere da te.”
Sono passati 20 secoli e ogni anno la storia si ripete. Oggi, come ieri, la gente pensa solo a comprare regali, e di me nessuno si ricorda. Nel miglior dei casi mi vedono come un bambino qualunque, non come Dio fatto uomo.
Soffro vedere il mondo dimenticarsi di Me il loro Dio incarnato per Opera dello Spirito Santo di mia Made Maria e di chi l’Accoglierà. Maria e’ la Via per giungere a Me pregala figlio mio, Ella è piena di Grazia, e Vergine Prima e dopo il Parto, ma occorre il libero si dell’uomo se non mi accettate.
Rispetto il libero arbitrio che mi avete donato, ma andrete dal maligno. Non voglio farvi paura ma dirvi la Verità che vi rende Liberi in Me. Quanto è importante per Me farti conoscere il mio Cuore e quanto Ti amo attendendo il Tuo Amore libero di immensa tenerezza.
Una riflessione sul Natale
Però credimi, anche se hai poco o niente da offrirmi, lasciami entrare nel tuo cuore. Per me sarà il più bel dono che tu mi possa fare. Natale è ogni Domenica e ti aspetto con Amore. Ardo dal desiderio di farti felice, in questo mondo, dove rare anime Mi cercano e mi amano.
Se vorrai la Vera Felicità, non temere di non avere meriti e virtù, basta che tu voglia vivere in Me ed io in te. Donami il tuo cuore e la tua volontà, e la tua vita sarà trasformata per il Regno del Divin Volere che sta venendo.
Con la manina ti accarezzo e ti benedico e tu, se vuoi Cullami nel cuore, e diverrai una piccola Betlemme nascosta una fonte di gioia conoscerai il dono dei doni.
Solo cosi’ inizierai a vivere nel Regno del Divin Volere facendomi liberamente Regnare in te. Fidati sono il Tuo Dio, ti amo con Amore Divino, ed ardo dal desiderio di donarti la vita.
Ci siamo dimenticati questi valori? Abbiamo perso le nostre tradizioni, il senso della preghiera, dell’arrivo a mezzanotte di Gesù? Il Natale, un tempo, era la magia, i doni dei Re Magi, le luci soffuse e la preghiera nel cuore.
Lo scoccare delle campane alla nascita di Gesù. Dov’è adesso tutto questo? Dov’è finito il Santo Natale con le sue tradizioni? Spero che la lettera di Gesù Bambino vi sia piaciuta e che la condividiate con gli amici. Che sia uno spunto di riflessione per vivere un Natale diverso, il Natale di una volta, con le tradizioni e il vero senso della famiglia.