La rosa e la rana è un racconto che ci fa riflettere sulla bellezza interiore. La bellezza esteriore sfiorisce, ma ciò che facciamo per gli altri ci rende persone meravigliose e uniche. Essere speciali, unici, di supporto ai nostri amici e alla famiglia.
Spesso, giudichiamo solo per la bellezza. Ci fermiamo all’aspetto esteriore degli altri. Ma ci siamo mai chiesti di che colore è la loro anima? Di che felicità è il loro spirito? Di che tristezza vela i loro occhi? E noi dovremmo aiutarli.
C’era una volta una rosa rossa molto bella. Quanto le faceva piacere sapere di essere la rosa più bella del giardino! Tuttavia, si rendeva conto che la gente la guardava sempre e solo da lontano.
Un giorno si accorse che, accanto a lei, c’era sempre un rospo grande e scuro ed era per questo che nessuno si avvicinava per guardarla più da vicino. Indignata da ciò che aveva scoperto, ordinò al rospo di andarsene subito.
Il rospo, molto ubbidiente, disse: “Va bene, se è ciò che vuoi”. Un bel giorno, il rospo passò per il luogo dove stava la rosa e si sorprese nel vederla del tutto appassita, senza foglie e senza petali.
La rosa e la rana: il racconto
Allora le disse: “Ti vedo proprio male. Cosa ti è successo?”. La rosa rispose: “Da quando te ne sei andato, le formiche hanno iniziato a mangiarmi, giorno dopo giorno, e non posso più tornare a essere bella come prima”.
Il rospo le rispose, semplicemente: “Ovvio, quando c’ero io, mangiavo le formiche e per questo sei sempre stata la più bella del giardino”.
Spesso disprezziamo gli altri perché pensiamo di essere meglio di loro, più belli o semplicemente crediamo che non ci “servano a niente”.
Tutti abbiamo qualcosa di speciale da fare, qualcosa da imparare dagli altri o qualcosa da insegnare e nessuno deve disprezzare nessun altro. Forse, quel qualcuno rappresenta per noi un beneficio e noi non lo sappiamo nemmeno.