Quanto state per leggere è la lettera di una moglie abbandonata. Nel momento in cui perdiamo l’amore della nostra vita, ci sentiamo privi di forza. L’unica cosa che ci aiuta e ci supporta è la fede, riscoprire la gloria del Signore.
Lui può guidarci lungo la via, la strada, per indicarci la luce, per non farci perdere. Dio è sempre al nostro fianco, ed è questo che augura la moglie al marito che l’ha abbandonata. Le sue parole sono emozionanti, bellissime da leggere, e ci fanno riflettere sull’importanza della famiglia.
Non perdiamo questi valori, poiché sul valore della famiglia si basa il mondo. Dio ci ha dato tanto, ci ha insegnato come amare e come prenderci cura degli altri. L’unica cosa che possiamo fare è ricambiare questo affetto. Vi lasciamo alla lettera di una moglie, inviata da Elena a Famiglia Cristiana.
Lettera di una moglie abbandonata
«Carissimo Marco, lo so che non ti pare giusto che io ti scriva. Ma poiché ti è così difficile trovare un po’ di tempo per me, questo è l’unico modo di comunicare. Quando penso alla vita trascorsa insieme, sono soddisfatta di quanto abbiamo costruito. Mi intristisco solo se ripenso all’ultimo periodo, ma lo vedo come un passaggio obbligato per poter continuare a vivere.
Quando te ne sei andato, la mia più grande preoccupazione era di riuscire a farcela da sola; di poter dare ai bambini abbastanza amore per tutti e due; di farli vivere serenamente.
Ogni giorno devo lottare, amare, perdonare e farmi perdonare. Quello che ricevo, però, ha un valore inestimabile e mi ripaga pienamente di tutte le fatiche. La persona per cui ora provo più tristezza sei tu.
Comunque vadano le cose, a me resteranno sempre tre splendidi bambini. Tu, invece, ti ritroverai solo con te stesso. Sai, questa notte Francesco si è svegliato piangendo perché gli dondolava un dentino e aveva il terrore di inghiottirlo. L’ho portato nel lettone e ha dormito con me.
Ogni tanto sentivo la sua manina che mi accarezzava. Questa è per me la vita: dare e ricevere amore, amare ed essere amati. Cosa che, purtroppo, fra noi non avviene più.
Nei nostri cuori si sono annidati tanto rancore e tanto odio. E l’amore di cui eravamo capaci sembra ora impossibile. Io ti amo ancora. Il mio cuore e la nostra casa saranno sempre aperti per te. Ma non so dirti, però, fino a quando.
Dio ti sia sempre vicino
Ho paura che, col passar del tempo, il mio cuore si indurisca fino a diventare impenetrabile. E che l’amore che ancora provo per te possa trasformarsi in odio.
Tu mi hai detto che, nonostante tutto, ci vorremo sempre bene. Questo vale per te, non per me: perché io non so se riuscirei più a volerti bene. Ho paura che cercherei di ferirti, così come tu hai fatto con il mio cuore. Ti chiedo solo una cosa: di lottare anche tu, come sto facendo io per la nostra famiglia.
Che è il valore più importante della vita, il luogo ove rifugiarsi e trarre energia e forza per continuare a vivere. Il mio errore è stato quello di non aver coltivato il nostro amore, d’averlo dato sempre per scontato.
Di questo ti chiedo perdono. L’amore, invece, è come una pianta che, per non morire, ha bisogno di luce e di nutrimento. Se tu dovessi tornare, coltiveremo di nuovo insieme il nostro amore.
Tutto quanto avevo da dirti sono finalmente riuscita a farlo. Ora ti lascio libero. Libero di pensare, di scegliere. Che il Signore ti stia sempre vicino. E ti aiuti così come sta proteggendo e aiutando me. E i nostri bambini. Con tutto l’amore che posso. Elena».
Lettera inviata a Famiglia Cristiana