Dopo la morte delle persone che abbiamo amato, queste non se ne andranno mai dalla nostra vita. Il lutto è quanto di più difficile ci ritroviamo ad affrontare lungo la nostra esistenza. Amare qualcuno significa, purtroppo, accettare di perderlo, prima o poi.
Tutti noi ci ritroveremo di fronte alla morte. Una situazione a cui non possiamo scampare, poiché è il cerchio della vita che si chiude. Eppure, il dolore è sempre lo stesso; intenso, come mille punte che ci vengono inflitte.
“Cosa c’è dopo la morte“, una domanda che ci poniamo ogni giorno. Mille arcobaleni, la pace, eppure la morte è per chi resta. Perché loro andranno via, mentre noi saremo qui, a chiedere ancora una volta di poterli rivedere.
La mancanza ci impedirà di vivere al meglio. Ci farà sentire sperduti, ci farà implorare di dormire e di sognare di averli al nostro fianco.
Dopo la morte, la mancanza
Ci sentiremo stringere, quasi impazzire. Eppure, dobbiamo capire che loro continueranno a vivere grazie al nostro ricordo. Sarà proprio la memoria a svolgere un ruolo fondamentale. Perché senza la memoria non siamo null’altro che corpi in cerca di una risposta.
Possiamo sentire la loro mano su di noi, scendere a vegliare sul nostro sonno. Ricordiamoci di loro, ma non piangiamo! Sì, è vero che tutte le lacrime non sono un male, ma è anche vero che loro soffriranno se noi soffriremo.
Pertanto, dopo la morte, saremo noi i responsabili della loro memoria. Continueranno a vivere grazie a noi; le persone care saranno per sempre al nostro fianco. Di seguito, un testo davvero dolcissimo, estrapolato dal libro Paula, di Isabelle Allende.
“La morte non esiste, figlia. La gente muore solo quando viene dimenticata”, mi spiegò mia madre poco prima di andarsene.
“Se saprai ricordarmi, sarò sempre con te.”
“Mi ricorderò di te”, le promisi.
Poi mi prese una mano e con gli occhi mi disse quanto mi amava, finché il suo sguardo non divenne nebbia e la vita uscì da lei senza amore.
Paula, Isabel Allende