Un giorno mia figlia mi ha chiesto: parlo spesso con Dio, ma perché lui non risponde? La comunicazione con Dio è privata, è un canale che dalla nostra anima va dritto al cielo per farsi sentire. Dio ha la voce di tutti noi.
E’ questo che dovremmo insegnare ai nostri figli, prima di tutto. Loro, da bambini, hanno il desiderio di capire che cosa succede quando ci rivolgiamo a Dio. Dio ascolta? Dio non risponde? Perché non lo fa mai?
Dio, in realtà, risponde in modi inaspettati. Noi conosciamo la sua grandezza, noi possiamo ammirare la sua benevolenza nei nostri confronti. Ciò che bisogna capire è che è proprio la nostra voce la voce di Dio.
Tramite noi, Dio si esprime. Ciò che facciamo, ciò che diciamo andrebbe fatto nel migliore dei modi proprio perché Dio parla insieme a noi. Non dobbiamo mai dimenticare questo tratto essenziale dell’essere cristiani.
Parlo spesso con Dio
Credere in Dio non è per tutti; riporre la cieca fede in lui, seguire il suo credo, i suoi dettami è per pochi, anzi. Per questo motivo abbiamo bisogno di parlare con lui più spesso, tutte le volte che possiamo.
Prima di andare a dormire, per esempio, dovremmo pregare. Ed è proprio lì, in quel momento privato, ritagliato nella nostra giornata, al termine del giorno, che Dio ci risponderà. Dormiremo sereni e ci addormenteremo con la fede nel cuore.
I bambini, forse, potranno non capirlo subito, ma un giorno anche loro sapranno che la voce di Dio è questa. Il miracolo che ci guida nelle notti più buie, la voce che ci permette di essere forti anche e soprattutto nelle tempeste.
Perché, alla fine, Dio è in ogni cosa: Dio è parola, è azione, è felicità. E grazie alla sua presenza, avremo modo di stare meglio, di avvicinarci alla bellezza del paradiso, della casa dei cieli e sederci al suo fianco.